Typhaceae
Geofita rizomatosa. Piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma, che ogni anno emette radici e fusti avventizi.
Pianta erbacea perenne munita di un rizoma orizzontale allungato; fusto eretto e semplice che può raggiungere 2,5 m di altezza.
Zone umide di acque dolci stagnanti, paludi, fossi, da 0 a 2000 m s.l.m.
Formata da due spighe (spadici) monoiche sovrapposte: quella femminile (15-25 cm) inferiore, cilindrica, contigua all’infiorescenza maschile superiore che è più stretta, biancastra e conica, di lunghezza più o meno uguale alla spiga femminile o più corta di essa. La colorazione bruna della spiga femminile è dovuta agli stimmi di color marrone alla maturazione.
XXX
Da maggio ad agosto.
Di un verde bluastro-glauco, lineari, parallelinervie, larghe 8-25 mm. Le superiori possono raggiungere la sommità dell’infiorescenza.
A spiga rosso-brunastra, cilindrica, formata da migliaia di cipsele, solcate longitudinalmente, con pericarpo non aderente al seme e alla fine deiscente: i semi si disperdono con le setole trasparenti del perianzio che formano una specie di paracadute.
Anticamente le foglie coriacee delle tife venivano utilizzate per confezionare stuoie e per impagliare fiaschi e damigiane e per fabbricare imbarcazioni. Dai rizomi essiccati si ricavava una farina simile a quella del grano e i pappi pressati venivano usati per imbottire materassi. I giovani germogli venivano usati come alimento. Le spighe femminili vengono utilizzate dai fioristi per composizioni floreali secche. Pianta di massima importanza ecologica in quanto resiste ai fattori inquinanti persino di origine chimica, per cui viene ampiamente utilizzata negli impianti moderni di fitodepurazione.
Fonte: Acta Plantarum